In un territorio ancora oggi disseminato di mine antiuomo, il regista incontra figli e genitori delle vittime, accomunati da un dramma che ha segnato le loro vite, i loro sentimenti e i loro pensieri. La realtà che ci viene restituita è quella di un paese-fantasma, in cui le persone si muovono come se si trovassero nella periferia del nulla.

A 20 anni dalla fine del conflitto armato nei Balcani, con questo documentario Zijad Ibrahimovic, cineasta ticinese di origini bosniache, vuole riflettere non tanto sulla guerra che è stata, ma piuttosto sulle profonde cicatrici che ha lasciato nella quotidianità e le pesanti conseguenze nella vita sociale. In un territorio ancora oggi disseminato di mine antiuomo, incontriamo padri, figli, madri e genitori delle vittime, accomunati da un dramma che ha segnato e continua a segnare le loro vite, i loro sentimenti e i loro pensieri. La realtà che ci viene restituita è quella di un paese-fantasma, in cui gli esseri umani si muovono come se si trovassero nella periferia del nulla.

Periferia del nulla

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