Hong Kong, poco prima del passaggio di consegne alla Cina nel 1997. Alcuni residenti testimoniano di una città in fermento, la cui realtà sociale appare molto diversa agli occhi del funzionario coloniale britannico rispetto all’attore pakistano, al musicista cinese, al giornalista sudafricano o al commerciante tessile indiano.

Società

Storia

Made in Hong Kong

Nato nel 1903, Gendun Choephel ha lasciato un segno indelebile nella cultura tibetana, diventando un’icona di speranza per un Tibet libero. Perseguitato a causa delle sue idee politiche, morì da uomo distrutto nel 1951. Il documentario segue le tracce del monaco errante il cui intelletto sfidò le antiche tradizioni. 

Ritratti

Angry Monk

La tredicenne ebrea Liliana Segre, in fuga dalla persecuzione nazista, fu respinta alla frontiera svizzera di Arzo nell'autunno del 1943. Sopravvissuta, oggi è una degli ultimi testimoni viventi dell'orrore di Auschwitz. Com'è possibile che al confine dove migliaia di ebrei italiani trovarono la salvezza, per altri venne deciso il respingimento?

Improvvisamente - tra l'8 e il 9 settembre 1943, quando l'Italia viene occupata dalle truppe tedesche - la frontiera con la Svizzera diventa una meta agognata per moltissimi uomini e donne in fuga: soldati del dissolto esercito italiano che rifiutano di arruolarsi accanto ai tedeschi, antifascisti, disertori ed ebrei cercano rifugio in territorio elvetico. Lo slancio solidale della popolazione del Mendrisiotto sembra però contrastare con l'atteggiamento delle autorità, che dopo pochi giorni emaneranno norme restrittive per l'ammissione in Svizzera. Moltissimi riusciranno comunque ad entrare, ma si registreranno anche dei respingimenti; tra questi il famoso caso di Liliana Segre e suo padre Alberto.

Politica

Arzo 1943

Grazie agli archivi custoditi dalle autorità giudiziarie e alle testimonianze inedite degli adepti sopravvissuti, questa docu-serie sviscera la deriva di un’utopia comunitaria e spirituale che portò all’annientamento dell’intera setta. Due decenni più tardi, la tragedia viene raccontata da una nuova prospettiva.

Cronaca nera

Una scena macabra, quasi surreale: 74 morti tra Svizzera, Francia e Canada, tutti legati all’Ordine del Tempio Solare. Omicidio di massa o suicidio collettivo? 25 anni dopo il massacro, gli adepti della setta e altri protagonisti rompono il silenzio.

Episodio 1

Ci è voluto del tempo prima che l’inchiesta giudiziaria riuscisse a decifrare i tragici eventi e determinare lo scenario di questa strage collettiva. Jean-François Mayer, unico esperto ad aver analizzato l’Ordine del Tempio Solare prima della sua autodistruzione, ripercorre la storia della setta.

Episodio 2

Dicembre 1995. Quando ormai si pensava che le stragi in Svizzera e in Canada avessero messo fine all’Ordine del Tempio Solare, sedici seguaci scampati alla prima ondata di omicidi vengono trovati carbonizzati in una foresta vicino a Grenoble. 

Episodio 3

Nell’aprile 2001, Michel Tabachnik compare davanti al tribunale penale di Grenoble come unico imputato nel caso dell’Ordine del Tempio Solare. Dopo la bufera mediatica che ne aveva compromesso per sempre carriera e reputazione, la giustizia francese lo scagiona da tutte le accuse.

Episodio 4

La Confraternita

Come saranno i Grigioni tra 100 anni? La redattrice Petra Rothmund ha deciso di affrontare la questione, ma invertendo la linea del tempo. Invece di immaginare il futuro, ha guardato al passato; o più precisamente, ha lasciato che a farlo fossero cinque anziani grigionesi, nati poco dopo la fine della Prima guerra mondiale.  

Guardare al futuro, con un occhio al passato

Lugano è stata la meta prediletta del grande compositore francese Gabriel Fauré per immergersi, durante i soggiorni estivi, nella creazione della sua unica opera lirica: la "Pénélope". Dal 1909 al 1913, nei mesi più caldi, la cittadina sul Ceresio ospitò infatti il celebre musicista e vide la nascita di alcune delle sue più felici composizioni.

Nell'immaginazione di Gabriel Fauré, le sponde del Ceresio diventano le acque del Mediterraneo, che lambiscono le spiagge della mitica Itaca. Lugano è stata infatti meta prediletta del celebre compositore francese per immergersi, durante i soggiorni estivi, nella composizione della sua unica opera lirica: la Pénélope. Dal 1909 al 1913 la cittadina sul Ceresio nei mesi più caldi ha ospitato il noto musicista e ha visto la nascita di alcune delle sue più felici composizioni: La chanson d’Ève, i Préludes Op. 103, la Barcarolle n. 10. Basandoci sulla fitta corrispondenza del maestro francese, ripercorriamo i suoi passi lungo le strade di Lugano, seguendo il nostro brillante musicologo Giuseppe Clericetti.

Musica

Gabriel Fauré - Le estati luganesi

Marta Baumgartner non ha ancora compiuto 18 anni quando, nel 1940, si innamora del tenente francese Albert Schmitt. La Seconda guerra mondiale li ha fatti incontrare, ma ne ha allo stesso tempo infranto i sogni di un futuro insieme. Nel 1944, Albert viene infatti ucciso a Cluny, in Borgogna, e da quel momento la vita di Marta non sarà più la stessa.

Marta e l'eroe di Cluny

Nell'estate del 1942 un piccolo gruppo di ebrei riesce a fuggire grazie a un treno merci tedesco che attraversa la Svizzera. Guidati da Judith Krüger, il cui marito Hannes vive già come rifugiato in Svizzera, e il disertore Karl Schneider, cercano riparo alla locanda della famiglia Flückiger. La contadina Anna è poco entusiasta, ma la compassione prevale, trasformando questa insolita truppa in una famiglia. Purtroppo però il gendarme Bigler deve adempiere al proprio ufficio.

Estate di guerra 1942: un piccolo gruppo di persone può fuggire da un treno di trasporto tedesco che attraversa la Svizzera. Sono guidati da Judith Krüger, il cui marito Hannes vive già in Svizzera come rifugiato internato, e dal soldato disertore Karl Schneider. Altri partecipanti sono Lazar Opstrowskij, un vecchio ebreo di Vienna, il fratello minore di Judith, Olaf Landau, e due bambini, la ragazza Gitty e il francofono Maurice. 

Cercano rifugio alla locanda della famiglia Flückiger. La moglie del contadino Anna non è molto entusiasta, suo marito Franz chiama addirittura il poliziotto del villaggio. Prima i rifugiati vengono accolti e nascosti nel lavatoio. Anna chiede consiglio al parroco del villaggio. Lì apprende che i disertori e i genitori con figli probabilmente non sarebbero stati espulsi. La compassione prevale. Con la forza, la truppa spaventata viene trasformata in una famiglia con nonno e figli. Ma Bigler, il cacciatore di campagna, tiene la sua carica alla lettera. Ma a parte i paragrafi, l'umanità non ha alcuna possibilità.

Drammatico

La barca è piena

Il duro lavoro dei minatori sul cantiere della galleria stradale del San Gottardo, aperta nel 1980, si alterna con le aspre lotte dei loro predecessori, che scavarono il tunnel ferroviario un secolo prima. Negli anni '70 gli operai non affrontano più scioperi annegati nel sangue, ma ciò non significa che non si muoia comunque di silicosi o di nostalgia per le famiglie lasciate a casa.

Con “San Gottardo”, il regista Villi Hermann propone un confronto tra due mondi e due culture, di qua e di là dal tunnel. Il confronto è anche tra passato e presente e tra due modi di raccontare la vita al cinema: finzione e documentario. Il duro lavoro dei minatori sul cantiere della galleria stradale che verrà aperta nel 1980 si alterna con le dure lotte dei loro predecessori che scavarono il tunnel ferroviario un secolo prima. E se, a differenza dei secondi, i primi non devono più affrontare le fucilate con le quali la polizia urana annegò uno sciopero nel sangue, ciò non significa che non si muoia più di silicosi, o di nostalgia per le mogli e i figli lasciati a casa. Ma Hermann va oltre le storie personali: ci fa riflettere sul modo di scrivere la Storia, demolendone - grazie alla lettura dei documenti - la versione ufficiale degli Alfred Escher e dei Louis Favre per dare voce a chi non ne ha mai avuta.

San Gottardo

Come si filma un conflitto armato? Diviso in quattro parti, il documentario segue il costante lavoro di ricerca e restauro di antiche pellicole presso l’Istituto Luce di Roma; la quotidianità dell’Unità di Crisi della Farnesina; la formazione di giovani soldati francesi che imparano a produrre immagini di guerra e, infine, la conservazione dei preziosi archivi della Croce Rossa.

Guerra e pace

Gertrud Woker (1878-1968) è stata la prima donna svizzera a conseguire un dottorato in chimica e la sua ricerca è ancora oggi di importanza internazionale. Non è però stata solo una pioniera nel campo della scienza, ma anche un’icona del movimento femminista e pacifista. Un ritratto che mostra quanto valga la pena lottare, anche quando non sembra esserci speranza.

Gertrud Woker (1878-1968) è stata la prima donna svizzera a conseguire un dottorato in chimica e la sua ricerca è ancora oggi di importanza internazionale. Non è però stata solo una pioniera nel campo della scienza, ma anche un’icona del movimento femminista e per la pace. Un ritratto che mostra quanto valga la pena lottare, anche quando non sembra esserci speranza.

La pacifista

Distomo è un piccolo villaggio agricolo greco, a due passi dal mare. Qui, il 10 giugno 1944, Argyris Sfountouris sopravvive a un brutale massacro compiuto dalle forze di occupazione tedesche, in cui perde i genitori e altri trenta membri della famiglia. Per tutta la vita si è battuto a difesa dei diritti umani e per far sì che il passato non venisse dimenticato.

Una canzone per Argyris

André Ruchat, pilota militare, il 25 ottobre 1960 precipita sulla pista dell'aerodromo di Meiringen, lasciando la giovane moglie e una bimba di pochi mesi, insieme ad un'infinita scia di domande. Crescendo, la figlia sente il desiderio di svelare la verità sulla morte del padre, nascosta tra sogni di gioventù, segreti familiari e ragioni di Stato.

Il 25 ottobre 1960 un Hunter MK 58 dell'aviazione svizzera decolla dall'aeroporto militare di Interlaken per una normale esercitazione. Poco dopo l'aereo precipita in un fossato che costeggia la pista dell'aerodromo di Meiringen. Il pilota André Ruchat, 24 anni, perde la vita, lasciando la giovane moglie Flora e una bambina di 10 mesi, Anna. Cinquant'anni dopo, il documentario riprende i ricordi e le impressioni di Anna Ruchat, per raccontarci la storia di una giovane famiglia benestante colpita dalla tragedia, di un uomo che non riusciva a scegliere tra l'amore per la compagna e la passione per il volo, di un periodo - quello della Guerra Fredda - in cui anche in Svizzera diventò ossessionante l'idea di difendersi dal nemico d'oltre cortina. La ricostruzione dell'incidente e dell'inchiesta che ne seguì, insieme alle testimonianze di amici e colleghi aviatori completano la rievocazione di questo significativo episodio.

Volo in ombra

Dall’inaugurazione della prima mostra l’8 giugno 1872, il Museo retico è passato da un’unica sala espositiva ad una collezione che oggi conta circa 100'000 oggetti. Vi sono conservati tutti i tipi di attrezzi agricoli, un’enorme varietà di utensili domestici, mucchi di monete, antiche uniformi, i primi dispositivi elettronici e tanto, tanto altro.

100'000 oggetti e storie

Nel deposito del Museo retico si trova di tutto e di più; non solo oggetti d'antiquariato, ma anche un frigorifero e un aspirapolvere degli anni ’50-'60. Così come la più grande collezione di cassapanche dei Grigioni o quella che si ritiene essere l’unica bambola degli alpigiani realmente esistita, la cosiddetta “Sennentuntschi”.

Un frigorifero, “Sennentunschi” e 268 cassapanche 

Il silenzio di Marlene Dietrich sul palco, Harrison Ford sotto la pioggia in Piazza Grande, Quentin Tarantino che arriva a Locarno e non smette nemmeno un attimo di parlare e tanti altri aneddoti. Perché la storia del Festival, dall'alto dei suoi 75 anni, non può che essere fatta da tante singole vicende, da raccontare in maniera "confidential".

I 75 anni del Locarno Film Festival raccontati attraverso un percorso fatto di tante singole storie, in cui si alterneranno aneddoti, materiali d'archivio e interviste in presa diretta. Dalla prima edizione allestita in soli tre mesi dopo che Lugano decide di abbandonare la propria rassegna cinematografica, passando per le tante scoperte del cinema neorealista italiano prima e della Nouvelle vague francese dopo, fino all'arrivo nel 1960 di una star come Marlene Dietrich. Singoli eventi che in qualche modo ci restituiscono di volta in volta uno degli aspetti di quell'identità locarnese che da sempre rende il Festival riconoscibile, pur nelle sue continue innovazioni. Vale per le aperture ai giovani negli anni della contestazione attorno al 1968, così come per la nascita nel 1971 di una Piazza Grande trasformata in sala cinematografica a cielo aperto. Grazie ad un montaggio serrato che si trasforma in passeggiata attraverso la stessa città di Locarno, le immagini fanno da volano alle emozioni che si sono depositate davanti e dietro allo schermo cinematografico.


Arte

Locarno Confidential

Enclave mondiale della diplomazia, “Rolls Royce” dell'economia, (ex) paradiso fiscale, la Svizzera ha costruito la sua reputazione su un fine doppio gioco tra segretezza e collaborazione. Non ha mai esitato a seppellire la sua neutralità per soddisfare i propri interessi politici ed economici, ma gli scandali minacciano di far crollare il castello di carte.

Nel 1955, i servizi segreti americani e la società svizzera Crypto AG concludono un accordo confidenziale per intercettare le comunicazioni di 130 paesi. Parte dell'industria elvetica ha collaborato per decenni a quest’attività segreta con il beneplacito del Consiglio federale, in barba alla cosiddetta neutralità. 

Agenti infiltrati

A Leuk, Swisscom e il Dipartimento federale della difesa gestiscono un parco di antenne per le comunicazioni satellitari tra la Svizzera e l’estero. Nel 2000 questo sito strategico viene però ceduto ad aziende private vicine alla National Security Agency (NSA), diventando così il canale privilegiato di Washington per spiare tutto il mondo.

Le grandi orecchie della Confederazione

Sale dell'ONU dotate di microspie, antenne camuffate nelle missioni diplomatiche e agenti russi o americani infiltrati ovunque... A Ginevra, dove Edward Snowden ha lavorato sotto copertura per la CIA, il piccolo mondo dell'intelligence trama con discrezione e gli agenti dei servizi segreti cacciano in branco.

Ginevra, un nido di spie

I nostri dati personali digitali sono una miniera d'oro di informazioni che devono essere protette da occhi indiscreti. In Svizzera, ad esempio, l’insoddisfacente quadro giuridico – che risale al 1992 – consente alle potenze straniere di accedere a questi dati sensibili. Nel caso dei "big data" è in gioco la sovranità stessa della Confederazione.

Il segreto dei bunker svizzeri 

Da un lato, Google e altri colossi controllano i canali e l'archiviazione delle informazioni. Dall'altro, un potente movimento di hacker sta cercando di rendere pubbliche queste informazioni violando i sistemi informatici. Qual è la posta in gioco in questa guerra? La difesa delle libertà fondamentali, sia in rete che nella società.

Cripto-rivoluzione

Nel giugno 2021, la Svizzera decide di sviluppare il proprio “cloud” nazionale collaborando con Amazon, Alibaba, Oracle, IBM e Microsoft. Ciò significa che tutti i dati della Confederazione saranno registrati sui server di queste multinazionali americane e cinesi. Perché non in Svizzera?

La testa tra le nuvole

Nel 2011, WikiLeaks ha documentato la vendita di tecnologie di spionaggio a Stati autoritari. Si tratta di strumenti utilizzati per sorvegliare la popolazione e alcune delle aziende che li sviluppano sono svizzere, come Dreamlab, ditta bernese che ha venduto i suoi prodotti al Sultanato dell’Oman. 

Alleanze totalitarie

Nel 2013, la Svizzera ha affidato la produzione dei sistemi di intercettazione per la sua polizia e i suoi tribunali alla società israeliana Verint, fondata da un ex agente del Mossad. A Berna, questa scelta preoccupa. La Svizzera è forse spiata da Israele?

Israele in ascolto!

Il 4 marzo 2018, l’agente doppiogiochista Sergei Skripal e sua figlia Yulia sono stati avvelenati con il Novitchok. Le indagini hanno rivelato che i principali sospettati appartenevano all'intelligence militare russa e, al momento dell'arresto, le due spie si stavano recando in un laboratorio di Spiez…

Assassini a gas nervino

Nel 2015, i computer di Cambridge Analytica hanno elaborato i dati personali di almeno 87 milioni di utenti Facebook per influenzare il voto dei cittadini. Grazie ad essi, la società di consulenza britannica è in grado di tracciare un profilo molto preciso degli elettori e veicolare così il messaggio politico.

SCL, retroguardia ginevrina di Cambridge Analytica

La Svizzera sotto copertura

Heinrich Schmid (1921-1999) era un linguista zurighese che nel 1982, su mandato della Lia Rumantscha, gettò le basi della lingua romancia scritta. In sole sei settimane riuscì ad elaborare delle linee guida per un idioma comune ai cinque dialetti principali. Partendo dal suo lascito, Caspar Nicca ripercorre la storia di un genio della linguistica.

Heinrich Schmid, il padre del romancio

Nell'inverno del 1959, nove studenti russi spariscono tra le montagne degli Urali. I loro corpi, dilaniati da ferite inspiegabili, vengono ritrovati dopo settimane sparpagliati lontano dall'accampamento. Il caso diventa uno dei più grandi misteri irrisolti del XX secolo, ma oggi in Svizzera due scienziati ritengono di poter spiegare ciò che accadde.

Durante l'inverno del 1959 nove studenti russi spariscono tra le montagne degli Urali. I loro corpi, dilaniati da ferite inspiegabili, vengono ritrovati dopo settimane sparpagliati e lontani dall'accampamento. Alcuni sono seminudi, altri senza occhi o senza lingua. Questo caso ancora aperto è diventato uno dei più grandi misteri irrisolti del ventesimo secolo. Tuttavia, nel 2021 due scienziati attivi presso i politecnici di Losanna e Zurigo ritengono di poter spiegare ciò che successe quella notte.

Il mistero Dyatlov

Nel 1942 e 1943, circa 250 medici e infermiere della Croce Rossa accettarono di partire in missione sul fronte orientale. Credendo di prestare soccorso a tutti i feriti, i volontari si ritrovarono al servizio della Wehrmacht, con l’obbligo di aiutare solamente i soldati tedeschi. Testimoni degli orrori della guerra, sessant’anni più tardi raccontano i loro terribili ricordi.

Missione all'inferno

Attraverso il ritratto di suo padre, un militante comunista disposto a tutto, la regista di origini turche racconta con ironia la storia della sua famiglia. Un viaggio tra passato e presente - dalla Turchia degli anni ’70 alla Svizzera del XXI secolo - per capire cosa sia rimasto degli ideali rivoluzionari e delle persone che credevano in essi.

Mio padre, la rivoluzione ed io

Documentario che racconta la storia di Alfred e della sua infanzia in collocamento forzato. Nato ad Achern, vicino a Frutigen, all’età di sette anni venne dato in affidamento a causa della grave malattia di sua madre. Tra timori e speranze, l’ormai ottantaduenne ripercorre il periodo che ha segnato la sua esistenza.

Un’infanzia rubata

3 settembre 1998. Il volo 111 di Swissair partito da New York con destinazione Ginevra si schianta nei pressi di Halifax, al largo della costa canadese. 229 persone morirono nell’incidente. Il film ripercorre la peggior catastrofe nella storia dell’aviazione svizzera, mostrando come siano cambiate le vite dei parenti.

Swissair 111 - Il disastro di Halifax

Nel 1891, a seguito di un’intensa propaganda condotta da un gruppo di uomini d’affari ginevrini, numerose famiglie romande emigrarono nella desertica valle del Pecos, in Nuovo Messico. Più di 200 coloni - tra contadini e viticoltori - partirono alla ricerca delle ricchezze promesse, ma i sogni di gloria si trasformarono presto in un disastro collettivo.

Nel 1891, a seguito di un’intensa propaganda condotta da un gruppo di uomini d’affari ginevrini, numerose famiglie romande emigrarono nella desertica valle del Pecos, Nuovo Messico. Più di 200 coloni – tra contadini e viticoltori – partirono alla ricerca delle ricchezze promesse, ma i sogni di gloria si trasformarono presto in un disastro collettivo.

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